di Giovanni Buscema
Immagina una panchina che non serve solo a sedersi. Cattura l’energia del sole, ricarica il tuo telefono, ti offre Wi-Fi gratuito e misura la qualità dell’aria che respiri. A Barcellona è già realtà: lungo il mare e nei parchi queste panchine solari trasformano gli spazi pubblici in luoghi più intelligenti, accoglienti e sostenibili.
Non sono grandi opere, ma piccoli gesti urbani che cambiano la vita quotidiana. Dimostrano che l’innovazione non richiede cantieri infiniti né investimenti milionari: basta un oggetto semplice, capace di raccontare un’idea potente – una città che si prende cura delle persone. E se a Barcellona la trovi sul lungomare, a Crotone ci sono piazze ancora spoglie, prive di servizi essenziali. Ecco perché partire da qui ha un valore doppio: una panchina intelligente diventerebbe simbolo di rigenerazione e orgoglio cittadino.
La nostra è una città che vive di piazze, lungomari e parchi, ma troppo spesso questi spazi sono vuoti o trascurati. Portare una panchina intelligente a Crotone non significherebbe solo introdurre un servizio utile: significherebbe dare un segnale identitario. Raccontare che anche qui la sostenibilità non è un concetto astratto, ma qualcosa che si può toccare, vivere, sperimentare. Sedersi su una panchina che produce energia dal sole, in una città come la nostra, significherebbe dire: anche qui possiamo essere protagonisti della transizione ecologica. Anche qui possiamo costruire futuro.
Una panchina intelligente, per molti, resta un oggetto semplice. Per me è molto di più: è il racconto perfetto dei tre lati del triangolo ESG, cuore del mio Teorema della Sostenibilità:
- Ambiente (E – Environment):funziona con energia solare, riduce i consumi fossili, diffonde la cultura delle rinnovabili.
- Sociale (S – Social):diventa un punto d’incontro, un luogo di inclusione, uno spazio dove chiunque – giovani, turisti, anziani – può fermarsi e ricevere un servizio gratuito.
- Governance (G):è trasparente e misurabile. L’energia prodotta, i dati raccolti e i benefici generati non restano astratti: possono essere monitorati, raccontati e condivisi con la comunità.
Dentro una panchina c’è tutto: ambiente, socialità, trasparenza. Un arredo urbano che diventa strumento di educazione e narrazione civica. A Barcellona le panchine solari sono state installate con fondi comunali ed europei, attraverso strumenti pubblico-privati. È il modello tipico di una grande metropoli.
A Crotone, invece, la prima panchina nascerà in modo diverso: dal basso. Non sarà il Comune a installarla, ma i cittadini stessi. Saranno i lettori del mio libro, che hanno trasformato un gesto culturale – l’acquisto di un volume – in un progetto civico concreto. Questa differenza è enorme. Perché la nostra panchina non è solo un’innovazione tecnologica: è un patto comunitario. Non arriva dall’alto, ma dalla partecipazione. Non è un’opera calata dall’esterno, ma un simbolo costruito insieme.
È per questo che dico sempre: questa panchina apparterrà a chi ci ha creduto e a chi ci si siederà sopra. Il nostro obiettivo non è installare un oggetto e fermarci lì. Quella panchina è l’inizio di un percorso. È la dimostrazione che il cambiamento è possibile, che anche da un piccolo gesto può nascere un grande processo di trasformazione.
Intorno a quella panchina vogliamo creare consapevolezza. Usarla come strumento educativo per raccontare, soprattutto ai giovani, cosa significa vivere ogni giorno la transizione energetica. E soprattutto vogliamo aprire la strada: proporre ad altre città di replicare il modello, adattandolo ai propri contesti, fino a immaginare una rete diffusa di spazi urbani intelligenti e sostenibili, nati non solo dalle istituzioni ma anche dai cittadini.
La panchina solare di Crotone sarà il nostro primo esperimento. Un piccolo arredo urbano, certo. Ma anche un laboratorio civico, un segnale concreto, un punto di partenza. Da lì potrà nascere una catena di cambiamenti: nuove idee di rigenerazione urbana, nuovi progetti comunitari, nuove alleanze tra cittadini, scuole, associazioni, imprese. Se Barcellona ci mostra che è possibile, Crotone dimostra che è replicabile anche in realtà più piccole. E questo, forse, ha un valore ancora più grande. Alla fine, tutto si riassume in un principio semplice: il cambiamento parte dalle cose vicine. Da una piazza, da una panchina, da un gesto condiviso.
Ecco perché crediamo che il futuro passi proprio da lì, da un oggetto che diventa simbolo, da un dettaglio che si trasforma in identità.
Perché qualcosa di bello può ancora accadere.
E qui, a Crotone, sta già accadendo.
Fonti
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Comune di Barcellona – Grants and allowances for solar energy (2024).
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Ajuntament de Barcelona – MES Barcelona, Public-Private Energy Transition Mechanism (2024).
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Programma europeo Sun4All – Horizon 2020 (2025).
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European Commission – Smart Cities Market Report 2025.
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International Energy Agency (IEA) – Global Energy Trends 2024.
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UN-Habitat – Public Space and Urban Innovation (2025).