di Simona Tricoli
Al giorno d’oggi non possiamo fare a meno di utilizzare la plastica, in ogni settore e in ogni ambiente questa è onnipresente. Anche se cerchiamo in tutti i modi di non sprecarne o di non utilizzare oggetti in plastica spesso non possiamo farne a meno. La plastica viene utilizzata per imballare i cibi, per le automobili, per i cosmetici, basta entrare in un supermercato o soffermarsi a guardare semplicemente ciò che ci circonda nella nostra abitazione, per capire quanto ne siamo ormai sommersi. E anche se decidiamo di usare mezzi di trasporto per preservare l’ambiente, ecco che la plastica è sempre li, nelle bici, nei tram, nei treni.
Ogni anno vengono prodotte circa 400 milioni di tonnellate di plastica e il dato è sfortunatamente in forte aumento, purtroppo di questa, solamente il 9% viene riciclata (parliamo di riciclo della plastica, quando la stessa viene trasformata per creare nuova materia prima per realizzare nuovi oggetti o farne nuovi utilizzi), il resto viene incenerito per produrre energia (34%) o finisce in discarica (40%).
È preferibile sempre scegliere il riciclaggio all’incenerimento, dato che quest’ultimo causa un importante inquinamento dell’aria.
Questi dati ci mostrano la vastità del problema, addirittura nei nostri oceani hanno preso vita vere e proprie isole di plastica, composte da rifiuti difficili da smaltire, ovviamente queste isole di “spazzatura” sono dannose per l’ambiente e per l’ecosistema marino.
Quando parliamo di plastica riciclata, discariche o isole di plastica la prima cosa che ci viene in mente sono i rifiuti che si “vedono”, come bottiglie, giocattoli o vestiti (e sì, anche nei vestiti troviamo la plastica, come nylon, poliestere o acrilico tutte fibre che derivano dal petrolio), ma un tipo di plastiche che fanno ugualmente danni e che “non si vedono” sono le microplastiche e le nanoplastiche.
- Le microplastiche hanno dimensioni comprese tra 0,001 e 5 millimetri.
- Le nanoplastiche ancora più piccole hanno dimensioni comprese tra 0,001 e 0,1 micrometri.
Le microplastiche e le nanoplastiche sono frammenti di plastiche più grandi oppure possono essere prodotte per la creazione di cosmetici e prodotti per la cura della persona. A differenza di una bottiglia in plastica che non ci sogneremo mai di ingerire accidentalmente, le microplastiche e le nanoplastiche possono accumularsi nell’organismo anche attraverso il cibo, si trovano nell’aria e come già detto nei vestiti. Si stima che ogni persona ingerisca ogni settimana all’incirca 5 grammi di microplastiche, queste alla lunga possono essere dannose per l’organismo e creare danni fisici, ad esempio possono modificare il microbiota intestinale o creare danni al sistema ormonale.
L’ambiente poi, è gravemente alterato da queste plastiche “invisibili”, che troviamo nell’aria, nell’acqua e nel pescato che finisce sulle nostre tavole. È chiaro che più plastica viene prodotta, utilizzata e non riciclata, più i rischi di inquinare e danneggiare l’ambiente e la nostra salute diventano alti.
Per evitare ulteriori danni è fondamentale intervenire subito. Eliminare al 100% l’utilizzo della plastica è quasi impossibile ma noi possiamo avere però, delle piccole accortezze.
Dobbiamo ove possibile privilegiare l’acquisto di capi in fibre naturali, come il cotone, il lino o la lana. Evitare l’utilizzo smisurato di bottiglie di plastica, magari utilizzando una borraccia. Preferire per i nostri alimenti contenitori riutilizzabili per evitare imballaggi monouso, si pensi ad esempio a chi è costretto a mangiare fuori casa, un conto è prepararsi un panino e metterlo in un contenitore o una bustina riutilizzabile, un altro è usare ogni giorno un imballaggio che verrà puntualmente gettato nella spazzatura.
Le strategie da seguire sono davvero tante e penso che ognuno di noi tante volte nel momento in cui sta utilizzando un oggetto in plastica o monouso pensa che si può agire diversamente, che si può essere più sostenibili, magari sostituendo ad esempio la cannuccia di plastica con una in acciaio riutilizzabile. La sostenibilità riguarda tutti e ci riguarda da vicino, un tasso così basso di riciclaggio, non solo danneggia l’ambiente, la salute ma anche l’economia. Evitare gli sprechi e favorire il riutilizzo, oggi come non mai dovrebbero essere priorità, per noi e per chi verrà, per lasciare un ambiente più pulito e poterlo vivere così anche noi, nel presente.
Fonte:[https://www.europarl.europa.eu/topics/it/article/20181212STO21610/rifiuti-di-plastica-e-riciclaggio-nell-ue-i-numeri-e-i-fatti]
Fonte:[https://www.fondazioneveronesi.it/educazione-alla-salute/glossario/inquinamento-da-plastiche-e-microplastiche]
Fonte: [https://www.nature.com/articles/s43247-025-02169-5]