di Antonio Salituro
Forse avrai già sentito parlare delle sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Si prova PFAStidio solo a leggerne il nome. Ma magari fosse solo quello il problema…I PFAS sono dovunque e possono comportare problemi per la salute. In quest’articolo, capiremo come siamo arrivati a questa situazione e cosa si sta facendo per limitare i danni.
Cosa sono i PFAS e perché dovrebbero inPFAStidirci?
I PFAS sono dei polimeri, o in altre parole, plastica. Negli ultimi 60 anni i PFAS sono stati impiegati in varie industrie e quindi si trovano in molti tipi di prodotti che usiamo regolarmente: padelle e pentole antiaderenti, giubbotti impermeabili, creme solari e altri cosmetici, carta forno, e persino carta igienica! Purtroppo, molti produttori non si sono presi il PFAStidio di rimuovere i PFAS dai loro scarichi. Il risultato? Chiaramente e tristemente mostrato nella mappa sotto.
Mappa siti contaminati da PFAS in Europa
In base all’inchiesta giornalistica condotta da Le Monde, ci sono 23.000 siti contaminati da PFAS in tutta Europa. E in Italia, come stiamo messi? A questa domanda ha provato a rispondere GreenPeace, che ha mappato la presenza di PFAS lungo lo stivale. Come si vede nella mappa, ci sono anche 2 siti contaminati a Crotone. Fortunatamente, per una volta, la contaminazione misurata nella città pitagorica è ben al di sotto del valore considerato pericoloso per la salute. Detto ciò, non possiamo abbassare la guardia in quanto potrebbero esserci dei siti inquinati che ancora non conosciamo. E noi crotonesi questa lezione l’abbiamo imparata meglio di chiunque altro in Italia!
Ma perché i PFAS ci danno così PFAStidio? Oltre a essere potenzialmente tossici, i PFAS non spariscono mai. Infatti in inglese vengono chiamati “forever chemicals”, che letteralmente vuol dire “sostanze chimiche per sempre”. In pratica, i PFAS sono la versione WISH dei diamanti De Beers.
Scherzi a parte, un’altra domanda sorge spontanea: qualche azienda ha pagato per gli errori commessi? Sorprendentemente, si. In una sentenza storica di quest’anno, la Corte d’Assise di Vicenza ha richiesto un totale di 141 anni di carcere per 11 manager di Miteni, un ex stabilimento chimico. Dopo essere stati scaricati nella falda sottostante la fabbrica, i PFAS sono finiti nel sangue di 350.000 vicentini, veronesi e padovani che hanno bevuto l'acqua contaminata. Quest’ultimi hanno ricevuto tra i 15 e i 20mila euro ciascuno per il PFAStidio.
Cosa stiamo facendo per difenderci dai PFAS?
La normativa più recente sui PFAS in Italia è il D.lgs. 19 giugno 2025, n. 102, che riduce i limiti di questi contaminanti nelle acque potabili. A partire da gennaio 2026, il valore massimo della somma di 4 PFAS (PFOA, PFOS, PFNA e PFHXS) scenderà da 0,50 a 0,10 µg/L. Inoltre, il decreto ha anche introdotto un limite di 10 µg/L per un altro PFAS, ovvero l'acido trifluoroacetico (TFA). A parte fissare limiti più restrittivi, la norma impone alle aziende di effettuare un'attività di monitoraggio più intensa. Ogni sei mesi, i gestori delle risorse idriche dovranno inviare i livelli di PFAS a una banca dati nazionale. Infine, in caso di contaminazione, il decreto impone loro di identificare la popolazione esposta.
Tuttavia, questi limiti potrebbero non bastare ad evitare danni alla salute umana e si dovrebbe arrivare ad avere zero PFAS nell’acqua potabile e nei prodotti che usiamo. Nel frattempo, servono più campionamenti per verificare la presenza di questi componenti nei terreni e nelle falde acquifere.
Fonti
'Forever pollution': Explore the map of Europe's PFAS contamination
Acqua Senza Veleni | Tableau Public
Cosa sono i PFAS e quanto sono pericolosi per la mia salute? — Agenzia europea dell'ambiente
Sentenza processo Pfas, 11 condanne per totali 141 anni di carcere e 4 assoluzioni | Corriere.it
Pfas: una sentenza storica - 26 Giugno 2025 - Legambiente Vicenza
Acqua, più tutele contro i Pfas: scattano le nuove regole - la Repubblica