di Giovanni Buscema
Parlare di cibo significa parlare di noi. Di ciò che scegliamo, di ciò che condividiamo, di ciò che consideriamo “normale”. E proprio nella normalità quotidiana si nasconde una delle contraddizioni più forti del nostro tempo: lo spreco alimentare.
Da una parte viviamo circondati dall’abbondanza. Gli scaffali sono sempre pieni, le offerte ci portano a comprare più del necessario, i frigoriferi diventano contenitori che spesso dimentichiamo di guardare davvero. Dall’altra parte, nelle stesse città, ci sono persone che faticano ogni giorno per avere il necessario, sostenute da reti solidali che cercano di colmare differenze che non dovrebbero esistere.
Lo spreco non è un tema distante. È qualcosa che avviene nelle case, nei negozi, nei ristoranti, nei magazzini. E riguarda tutti noi, anche quando non ce ne rendiamo conto. Questo articolo prova a osservare lo spreco alimentare con uno sguardo semplice, rispettoso, concreto. Non per trovare colpevoli, ma per capire come possiamo cambiare abitudini che ormai diamo per scontate.
Quanta strada fa il cibo… prima di essere buttato
Guardare ai numeri può sembrare freddo, ma è utile per capire la portata del fenomeno.
Secondo il Food Waste Index Report 2024 dell’UNEP, nel 2022 sono state sprecate circa 1,05 miliardi di tonnellate di alimenti nel mondo, pari al 19% del cibo disponibile al consumo.
Guardando all’Italia, il rapporto Waste Watcher 2023 stima che siano state sprecate oltre 4,24 milioni di tonnellate di cibo, con un costo di 9,3 miliardi di euro. La parte più consistente arriva dalle nostre case: 6,48 miliardi di euro di spreco domestico.
Un dato riportato dall’ANSA nel 2024 racconta ancora meglio la situazione: ogni italiano ha buttato in media quasi 81 grammi di cibo al giorno, in aumento rispetto ai 75 grammi del 2023.
ISPRA aggiunge una prospettiva importante: considerando anche le perdite lungo la filiera, lo spreco nazionale equivale a circa 1.020 kcal per persona al giorno, quasi un quarto del cibo prodotto per il consumo umano.
Quando lo spreco diventa parte del paesaggio quotidiano
Sprecare cibo non significa solo buttare via ciò che avanza. Significa anche buttare via tutto ciò che è servito per produrlo: acqua, terra, energia, trasporto, lavoro umano. È un valore che si perde molto prima di arrivare nel cestino.
Viviamo in un sistema costruito sull’idea di disponibilità continua, dove l’aspetto estetico e la “perfezione” dei prodotti pesano ancora molto. Ciò che non è abbastanza bello, o non sembra abbastanza fresco, viene scartato anche quando è ancora consumabile.
Secondo la FAO, perdite e sprechi contribuiscono in modo significativo alle emissioni globali di gas serra. Non è solo una questione ambientale: riguarda l’equilibrio delle risorse, il modo in cui viviamo i territori e la qualità delle scelte quotidiane.
Dietro lo spreco: gesti quotidiani, non errori
Molto dello spreco nasce tra le mura domestiche: una spesa fatta di fretta, una ricetta preparata in eccesso, un alimento dimenticato in fondo al frigorifero.
Nella filiera accade qualcosa di simile:
- prodotti eliminati per motivi estetici;
- eccedenze dovute a previsioni errate;
- problemi di trasporto e stoccaggio.
Non si tratta di errori individuali. Sono abitudini collettive, modi di fare che abbiamo ereditato e che possiamo lentamente cambiare.
Abbiamo cibo a sufficienza per tutti, ma non tutti riescono a raggiungerlo. È una contraddizione che racconta molto di come funziona il nostro sistema alimentare.
Cambiare è possibile: consapevolezza, cura, comunità
Per ridurre lo spreco non servono grandi rivoluzioni. Servono tre parole chiave.
Consapevolezza
Significa capire cosa sprechiamo e perché. Guardare ciò che abbiamo in casa con più attenzione. Dare valore agli alimenti prima che diventino scarti.
Cura
La cura è un’attenzione gentile: conservare meglio, cucinare con equilibrio, recuperare gli avanzi con creatività.
Comunità
Lo spreco si riduce davvero quando diventa un tema condiviso: famiglie, scuole, associazioni, attività commerciali, mense, realtà locali. Una comunità attenta è una comunità più forte.
Cosa possiamo fare, concretamente
Ecco alcuni gesti semplici e subito utili:
- Pianificare la spesa con moderazione
• Conservare correttamente i prodotti
• Riorganizzare frigorifero e dispensa
• Riutilizzare gli avanzi con creatività
• Leggere bene le etichette, distinguendo scadenza e TMC (Tempo medio di conservazione)
• Sostenere iniziative che recuperano e redistribuiscono cibo
Ogni piccolo gesto ha un impatto reale.
Il valore del cibo che non sprechiamo
Ridurre lo spreco non è solo una scelta ecologica. È una scelta sociale. Sempre più famiglie italiane si affidano a reti solidali per accedere al cibo quotidiano. In questo contesto, un alimento salvato dallo spreco diventa un aiuto concreto, immediato, prezioso.
Il cibo non è solo nutrimento: è relazione, è dignità, è comunità.
Guardare avanti
La tecnologia oggi offre strumenti utili: app che salvano cibo invenduto, sistemi che aiutano a gestire scorte e magazzini, iniziative di quartiere che uniscono persone e risorse.
Ma gli strumenti non bastano. Il cambiamento più grande nasce dal modo in cui guardiamo al cibo: come una risorsa preziosa, non come qualcosa da cui è facile separarsi.
Ridurre lo spreco non significa rinunciare. Significa scegliere un futuro più equilibrato e più giusto.
Parlare di spreco alimentare significa osservare con calma ciò che abbiamo davanti ogni giorno. Il cibo porta con sé lavoro, storie, energia, territorio. Ogni alimento salvato dallo spreco è un gesto di cura verso l’ambiente e verso gli altri.
Il cambiamento non arriva tutto in una volta. Arriva nei piccoli gesti. Nelle scelte quotidiane. Nell’attenzione che scegliamo di dare a ciò che abbiamo già.
E, come sempre, inizia da noi.
Fonti
FAO – Food Loss and Waste: https://www.fao.org/datalab
FAO – Global food losses and waste: https://www.fao.org/4/mb060e
UNEP – Food Waste Index Report 2024: https://wedocs.unep.org/handle/20.500.11822/45230
Eurostat – Food Waste Estimates: https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained
ISPRA – Food Wastage Indicator Italia: https://indicatoriambientali.isprambiente.it
Waste Watcher / OnFoods Italia: https://onfoods.it/magazine
Waste Watcher Report 2023: https://www.rigeneriamoterritorio.it/spreco-cibo-italia-il-report-2023-di-waste-watcher
ANSA – Spreco alimentare Italia 2024: https://www.ansa.it/canale_terraegusto/notizie/cibo_e_salute/2024/02/02/risale-lo-spreco-alimentare-8-in-italia-sos-poverta_50357d80-a5df-4633-827c-b536f725c20e.html