Povertà di trasporto: quando tornare a casa diventa un lusso

Pubblicato il 15 dicembre 2025 alle ore 09:00

di Simona Tricoli

 

Quando arriva il Natale tanti studenti o lavoratori fuori sede riempiono treni, aerei e autobus per tornare nelle loro città e dalle loro famiglie.

Dopo l’estate, è il Natale il momento in cui molti hanno la possibilità di tornare, perché alcune aziende chiudono o permettono di prendere ferie per il periodo Natalizio, e perchè per gli studenti le lezioni vengono sospese per le vacanze, ed ecco che un fiume di persone si mette in viaggio per ricongiungersi con i propri cari.

 

Purtroppo l’unico modo per risparmiare sul costo del biglietto è prenotarlo con largo anticipo, chi sa già quali giorni potrà partire lo prenota addirittura nel mese di agosto.

Non tutti però hanno la possibilità di prenotare prima, anche se in un’azienda viene programmato un calendario delle ferie per i dipendenti, a volte questi sanno troppo tardi se effettivamente queste verranno concesse e se coincideranno con il periodo desiderato, rischiando poi di perdere il costo del biglietto se questo viene acquistato prima.

 

Anche per gli studenti la situazione diventa complicata, spesso alcune lezioni saltano, vengono rimandate, o può capitare di dover sostenere un esame a pochi giorni dal Natale, e tutto ciò non sempre è comunicato in anticipo, costringendo gli stessi a dover prenotare il mezzo per tornare a casa nel mese più caotico dell’anno.

 

Il problema fondamentale è che a dicembre i prezzi di aerei, treni e autobus sono esorbitanti, Codacons ha denunciato un rincaro su alcuni voli del 900% e le persone più colpite sono quelle che devono tornare al sud e alle isole.

Ad esempio il volo Milano-Palermo che a gennaio ha un costo di 17 euro, nel periodo natalizio può avere un costo anche di 170 euro, da Roma a Catania il biglietto del 23 dicembre ha un costo di 146 euro contro le 17 euro che si andrebbero a pagare prendendo lo stesso volo il 13 gennaio.

 

Prezzi esorbitanti e ingiusti, che secondo un’indagine di Federconsumatori colpiscono  da anni soprattutto gli abitanti del sud e delle isole, per i quali è diventato un lusso ricongiungersi alla famiglia durante le feste. E le tratte che subiscono più rincari sono appunto quelle che riguardano il transito di lavoratori e studenti fuori sede.

 

La spesa dei trasporti soprattutto nei periodi caldi è diventato un peso gravoso per studenti e lavoratori, tanto che alcuni sono costretti a restare dove sono non potendosi permettere il prezzo del biglietto, con la conseguenza che solo le persone più benestanti hanno la possibilità di viaggiare e chi non può permettersi il costo del viaggio spesso è costretto a fare molte rinunce o chiedere prestiti solo per poter tornare a casa.

 

C’è  anche chi si organizza con viaggi in macchina in condivisione con altri per risparmiare, viaggi della speranza della durata di lunghe ore, con la scomodità che comporta un viaggio in macchina da condividere con più persone.

Anche questa, che colpisce studenti fuori sede e lavoratori durante il periodo natalizio è Povertà di trasporto (o di mobilità), che porta le persone a non potersi permettere mezzi di trasporto adeguati e sicuri.

 

Questa ingiustizia viene denunciata da anni, ma anziché vedere risvolti positivi, i prezzi continuano ad aumentare in maniera esorbitante. Prezzi ingiustificati, che penalizzano una fetta di popolazione che è già penalizzata di suo, infatti se molte persone decidono di andare a studiare o lavorare lontano dalla propria regione, lo fanno perché costretti dalla difficoltà a trovare lavoro e dalla mancanza di una formazione adeguata e di specializzazioni che al sud sono carenti, che costringono studenti e lavoratori a diventare fuori sede per avere maggiori opportunità.

 

Ed ecco che al danno si unisce anche la beffa, non solo molti sono obbligati a vivere fuori regione per mancanza di opportunità, lontano dai propri cari, ma quando con le proprie famiglie queste persone si vogliono ricongiungere, questo comporta un costo elevato.

In questo momento storico (durante il quale i salari reali secondo un’indagine Istat, sono ridotti dell’oltre 8,8% tra gennaio 2021 e settembre 2025), si spera che dopo le ennesime denunce da parte delle associazioni dei consumatori cambi presto qualcosa, perché il diritto alla mobilità è un diritto di ogni cittadino ed è giusto che ogni persona abbia la possibilità di spostarsi in modo equo e sicuro. 

 

Fonti:

https://codacons.it/caro-voli-codacons-a-natale-prezzi-biglietti-fino-al-900-rispetto-a-tariffe-normali/

https://www.federconsumatori.it/viaggi-di-natale-i-prezzi-viaggiare-a-natale-o-capodanno-prendono-il-volo-come-ogni-anno/

https://www.corriere.it/economia/lavoro/25_dicembre_05/istat-i-salari-reali-sono-calati-dell-8-8-dal-2021-si-salvano-solo-gli-stipendi-pubblici-nel-2025-pil-0-5-345de1fe-85c5-4613-8a8a-a06c5c0afxlk.shtml